martedì 18 marzo 2014

Portatilidi fascia media


Sera bella gente!!
Quanto tempo...ehm, forse nemmeno tanto....comunque eccoci qui...per parlarvi di qualche computer portatile, diciamo una comparativa tra ben sei modelli di fascia media.
Allora iniziamo!


Portatili di fascia media

Il settore dei computer portatili non è mai stato così vario, ciò vuol dire poter scegliere tra molti modelli di qualità a un costo più accettabile di quanto si sarebbe portati a credere.
Il settore informatico è invaso dagli ultrabook, ma per avere un portatile di qualità, non è necessario dover spendere un capitale. Le sei macchine coprono un’ampia fascia di mercato dei portatili, dai modelli più leggeri con schermi da 14 pollici, fino ai grandi notebook da 17 pollici con processori grafici dedicati, ideali per il gioco. La fascia di prezzo è ampia, e varia da 400 a quasi 800 euro. Abbiamo sistemi adatti per lavorare, giocare o per guardare film, ma molte delle specifiche che identificano un buon computer portatile prescindono dal loro uso finale, giusto?





Una delle novità più importanti introdotte nell’ultimo anno e mezzo nei computer portatili è la presenza di uno schermo touch, e due delle macchine di cui andrò a parlarvi ne sono dotate. I notebook di Asus e Acer hanno il touchscreen, ma questa specifica diventa rilevante solo se si ha realmente bisogno di una tecnologia simile. Inoltre, computer portatili con un grande schermo, come il Toshiba Satellite e l’Asus X75VC, richiederebbero all’utente di allungare eccessivamente le braccia per raggiungere gli angoli, e macchine come il Dell Latitude 3440 sono progettati per lavorare, ambiente nel quale i controlli al tocco sono in gran parte poco utili. Un fattore importante che può determinare la scelta di un portatile è la presenza di uno schermo lucido o opaco: il primo è più bello esteticamente, il secondo è più facile da leggere. C’è un altro tipo di componente che sta trovando la sua strada in questa fascia di computer: è il processore Haswell. Due modelli hanno questi recenti processori della gamma Intel, e ciò che offrono porta vantaggi in diversi settori. Un’altra componente importante è l’autonomia della batteria, e non sorprende che una macchina Haswell garantisca una maggiore durata. Già solo per questo, anche se non c’è nessun salto in avanti degno di nota, a parer mio, per prestazioni con le applicazioni, consiglio computer dotati di processori Haswell rispetto a quelli che usano i vecchi Ivy Bridge. I processori Haswell garantiscono anche una migliore capacità grafica, e dimostrano che non sono molto indietro rispetto alle schede grafiche dedicate. In breve, i portatili con i processori Intel più recenti sono in grado di gestire adeguatamente i giochi impegnativi. Se volete giocare, ma non siete interessati a macchine più costose dotate di un hardware migliore, potete pensare a un pc senza processore Haswell. Nell’acquisto di un portatile dovete anche considerare l’accesso alla batteria. Molti computer, soprattutto gli ultrabook, sono dotati di batterie non rimovibili o modificabili, un incubo (a dir poco!) in caso di rottura o se si usa spesso il portatile in mobilità. I portatili più costosi hanno batterie che ne permettono l’uso per una giornata di lavoro, intorno alle otto ore, i modelli più economici, invece, si assestano tra le cinque e le sei ore. Infine, ci sono da considerare anche altri fattori meno importanti, o almeno per il momento. I portatili con più di una porta usb 3.0, per esempio, sono più versatili, mentre i sistemi che permettono di accedere al loro interno, consentono l’eventuale sostituzione di memoria, hard disk e schede wireless, per potenziamenti o aggiornamenti. I portatili di questo post non sono appariscenti come gli ultrabook, ma hanno molto da offrire. Alcuni sono sottili e leggeri, altri sono più potenti con schermi di grandi dimensioni, altri hanno touchscreen, schede grafiche e lettori Blu-ray. Tutti, però, costano meno di 800 euro...


ACER ASPIRE V5 TOUCH





Alcune delle macchine integrano il nuovo processore Haswell d’Intel. Acer, invece, ha scelto un più tradizionale Ivy Bridge. È un’assenza giustificata perché la presenza del touchscreen già contribuisce ad alzare il prezzo. Il Core i5-3337U è uno dei processori Lowpower d’Intel, e la sua velocità di clock di 1,8 GHz può essere portata dinamicamente a 2,7 GHz attivando il Turbo Boost. I due core sono dotati di tecnologia Hyper-Threading (già conosciamo questa tecnologa), e possono gestire fino a quattro flussi simultanei.
Il processore è accoppiato con 6 Gb di Ram. Il touchscreen dell’Aspire non è dei migliori. Il suo livello di luminosità di 211 cd/m2 lo mette in secondo piano rispetto agli schermi dei portatili Packard Bell e Toshiba, e il suo livello di nero misurato di 0,57 cd/m2 è solo sufficiente. Anche il rapporto di contrasto di 370:1 non è particolarmente incisivo. L’hardware, non ai massimi livelli, è però racchiuso in un case bello da vedere, da un bel design, e la qualità costruttiva è buona. La combinazione tra metallo dall’effetto cromato e telaio in plastica fa il suo dovere, e lo schermo nero lucido è bello da vedere. Lo spessore massimo dell’Acer è di 24 mm, non molto superiore a quello di un ultrabook, anche se il suo peso di 2,6 kg è forse eccessivo per una macchina moderna da
15,6 pollici. Lungo i bordi troviamo una presa Usb 3.0, due Usb 2.0 e un’uscita Hdmi. Il bordo destro ospita anche un masterizzatore Dvd. La tastiera ha una base rigida e supporta bene i tasti in stile tessere del gioco Scarabeo. Il trackpad è funzionale, ha due pulsanti reattivi e un’ampia superficie, morbida e precisa.

Conclusione:
L’Acer Aspire V5 è un portatile robusto e bello da vedere, ma al suo interno nasconde alcune carenze. Il processore Ivy Bridge non può competere con gli Haswell e la precisione dei colori dello schermo è ostacolata da luminosità e contrasto scarsi.
€ 620
acer.it



ASUS V550C







L’Asus V550C ha uno schermo da 15,6 pollici, una dimensione media tra i modelli, ed è il portatile più sottile tra questi. Il suo spessore massimo è di 22 mm, 14mm al bordo anteriore. Questi valori sarebbero sufficienti ad avvicinarlo a un ultrabook e, anche se il peso non è bassissimo, stupisce e piace. La copertura è rifinito con un sottile strato in alluminio pettinato con texture scura, mentre il poggiapolso e il bordo tastiera sono rivestiti con lo stesso alluminio pettinato in una tonalità più chiara. La tastiera esce dalla base, e lo schermo è circondato da una cornice nera lucida.
La qualità costruttiva, però, è abbastanza altalenante sempre a parer mio. Il poggiapolsi flette leggermente e, quando si preme la parte posteriore del pannello, lo schermo tende a distorcersi. La tastiera, invece, è una delle migliori, con tasti grandi e lo spazio sufficiente per un comodo tastierino numerico. Il trackpad è meno grande ed è meno pratico. Per renderlo più affidabile è consigliabile ridurre la sua velocità. Il buon giudizio complessivo permane anche per l’hardware. È gestito da un processore Intel Core i5-3337U della serie Lowpower. Ha una velocità di clock di 1,8 GHz, con un picco in modalità Turbo di 2,7 GHz. Peccato solo usi la vecchia architettura Ivy Bridge. Il risultato del V550C con il PCMark 7 è di 2.463, e scivola nella metà inferiore della classifica. È leggermente più lento del Dell 2699 con processore Haswell. L’Asus V550C supera il suo rivale Dell nei test del PCMark di

Lightweight e Productivity, ma esce sconfitto in tutti gli altri. L’Asus ha 6 GB di Ram e un veloce hard disk da 1 Tb. Il V550C ha uno schermo touchscreen, ma non ci convince del tutto. La luminosità misurata è di 184 cd/m2, la più bassa, e la Gamma è di 2,64, lontana dall’ideale 2,2. A una prima impressione lo schermo appare fioco, e i colori non sembrano invitanti.

Conclusione:
L’Asus V550C colpisce per il design elegante e sottile, e per la buona tastiera, ma in molti settori chiave è dietro al Dell. Non perde molto terreno, ma il Dell è sicuramente migliore.
€ 680

asus.com/it





ASUS X75VC






L’Asus X75VC è il portatile più grande tra questi. Il suo spessore massimo è di 39 mm e il peso arriva a 3 kg, superando anche l’ingombrante Toshiba Satellite. Nonostante ciò, è anche uno dei meno appariscenti. Non ha luci, e l’unica concessione allo stile è una linea incisa nella plastica sul poggia polso e sul coperchio. L’X75VC compensa la mancanza di stile con buona qualità costruttiva. È più robusto del Toshiba, base, poggiapolso e schermo non flettono, e non c’è alcuna distorsione quando il pannello posteriore dello schermo è premuto. La tastiera ha una base solida, un buon disegno e un tastierino numerico. I tasti hanno una corsa e un’azione coerente. Non è, però, la migliore tastiera. Dietro a un’estetica un tantino spartana troviamo le specifiche più potenti del gruppo.
Degna di nota è la scheda grafica. La Nvidia GeForce GT 720M è una delle più modeste prodotte dall’azienda per il mobile, ma è comunque migliore di quanto possa offrire una scheda Intel: 96 flussi con clock a 719 MHz e 2 GB di memoria video dedicata.
Non sorprende che l’X75VC abbia mostrato i migliori risultati del test con i giochi. In Stalker, con le impostazioni su qualità media alla risoluzione di 1.280x720, 45 fps hanno facilmente battuto il secondo in classifica, il Toshiba con 33 fps. Inoltre, l’Asus è stata l’unica macchina a registrare un punteggio giocabile quando si è alzata la risoluzione ai 1.600x900 pixel nativi dello schermo. In questo test più impegnativo, l’X75VC ha garantito una media di 33 fps. Questo è anche l’unico portatile dotato di lettore Blu-ray. Il tempo d’avvio di 50,9 secondi è solo il quinto tra i sei computer. Lo schermo ha mostrato un livello di luminosità misurata di 249 cd/m2, tra i più alti del gruppo, e lo schermo copre l’83 per cento della gamma colore sRGB, leggermente più ampia di quella del Toshiba.

Conclusioni:
L’X75VC ha ottenuto tra i modelli del test i
risultati migliori con i giochi. Ha mostrato buone prestazioni anche con i normali programmi, è ben costruito e ha una tastiera comoda ed efficace.
€ 650

asus.com/it





DELL LATITUDE 3440









Solo due dei computer portatili in questo gruppo hanno i nuovi processori Haswell Intel e, nonostante la presenza di questa tecnologia, il Latitude 3440 ha un prezzo interessante. Il processore scelto è il Core i5-4200U. È un modello a basso consumo, un dual core con 
Hyper-Threading con clock a 1,6 GHz. La sua velocità massima in modalità Turbo Boost è di 2,6 GHz. Un processore Haswell non garantisce prestazioni più elevate con le applicazioni, anche se il Dell, nel benchmark PCMark 7, ha raggiunto un punteggio di 2.699, piazzandosi terzo in classifica. I nuovi processori Intel recuperano terreno nei giochi. Il core HD Graphics 4400 garantisce buone prestazioni e, con un frame rate medio di 24 fps in Stalker, il computer ha conquistato il terzo posto. Le specifiche del Dell sono adeguate a una macchina di questo livello: 4 GB di RAM, hard disk da 500 Gb e masterizzatore Dvd. Viene venduto con Windows 7 Professional e licenza Windows 8 inclusa nel prezzo. Il Latitude è l’unica macchina con uno schermo da 14 pollici. Ha una risoluzione nativa di 1.366x768 pixel e non è touchscreen. Ha, però, finiture opache ed è, quindi, più facile da leggere anche in presenza di forte luminosità esterna. La qualità però è mediocre: la luminosità e il contrasto di 201 cd/m2 e 291:1 non sono degli di nota, e i colori sono i meno precisi tra questi.
Esteticamente il portatile ci piace molto. Il poggiapolso e il coperchio sono di un bel metallo pettinato, e la costruzione è affidabile. Il Latitude non è il computer più piccolo del test, ma è il più robusto. Anche la tastiera è la migliore del test: i grandi tasti hanno una buona corsa, e la base è solida. Tutto ciò rende la digitazione più soddisfacente, anche tenendo conto dell’ottimo trackpad dotato di una superficie liscia e reattiva e di comodi ed efficaci pulsanti.

Conclusioni:
Il Latitude 3440 è progettato per lavorare, non per giocare. Per questo i suoi talenti si trovano in alcune aree chiave. Il processore è sufficientemente veloce, le prestazioni con i giochi sono buone e la tastiera e il touchpad sono ottimi.
€ 750

dell.it





PACKARD BELL EASYNOTE TE11HC











Packard Bell è conosciuta per i suoi computer portatili economici. Non sorprende, quindi, che l’EasyNote TE11HC sia il modello meno costoso: costa quasi la metà di tutti gli altri portatili. La qualità costruttiva non è male. Il poggiapolso ha un gioco minimo, lo schermo è robusto e la base è sufficientemente solida. Il coperchio in metallo nero lucido gli conferisce anche un discreto aspetto. Esaminandolo più approfonditamente, però, si capisce perché costi poco. I tasti sono leggeri e hanno una corsa breve, tanto che a volte ciò che
pensavamo di avere digitato non è apparso sullo schermo. Il touchpad è il più piccolo del gruppo, e i suoi pulsanti sono poco affidabili. Il Packard Bell ha anche le specifiche più lente tra i modelli del test. Con un processore Intel Celeron B820, mentre i modelli in vendita hanno un Pentium B960 leggermente migliore. Comunque, in entrambi i casi la potenza è scarsa. Non sorprende che il TE11HC abbia raggiunto nel test PCMark solo 1.989 punti, lontano dei 2.413 dell’Acer che lo precede in classifica. Il processore grafico HD Graphics è il più lento tra tutti questi. I 17 fps nel benchmark standard con il gioco Stalker lo pongono a 4 fps dal computer classificatosi al penultimo posto. Il resto delle specifiche non è migliore. Lettura e scrittura sequenziale del disco fisso da 500 GB sono rispettivamente di 72 MB/s e 59 MB/s i più lenti. L’autonomia della batteria è scarsa. Per finire, lo schermo con risoluzione nativa di 1.366x768 pixel ha mostrata una continua incoerenza: appare luminoso, ma la mancanza di reale profondità si trasforma di fatto in carenza di definizione.

Conclusioni:
Il Packard Bell è la macchina più economica. È un’ottima notizia per il conto in banca, ma questo portatile scende a troppi compromessi. Potete considerarlo solo se vi serve per attività di base.
€ 400

packardbell.it





TOSHIBA SATELLITE C75-A




Il Satellite C75-A è una delle due macchine pensate per sostituire un computer desktop. Il coperchio in plastica lucida sembra fatto di metallo, e troviamo lo stesso stile sul poggiapolsi, dove il colore argento contrasta bene con il nero lucido della tastiera e della cornice dello schermo. La qualità costruttiva del Toshiba però non è tra le migliori. La base è solida, ma il poggiapolso è quasi elastico, e il retro dello schermo è molto leggero.
La sua larghezza permette di avere lo spazio necessario per un tastierino numerico, il disegno è buono con ampi spazi per i tasti, solidi ma la cui corsa è brevissima e a malapena sembra di averli digitati. Il trackpad, anche se è uno dei più piccoli del test, ha pulsanti ben reattivi. Il Core i5-4200M è uno dei processori Intel Haswell più recenti, e ha un clock di 2,5 GHz, che diventa in modalità Turbo di 3,1 GHz. È supportato da 3 MB di cache L3 con Hyper-Threading. Non sorprende che abbia raggiunto i migliori risultati del test nel benchmark PCMark 7 dove è arrivato a 3.228 punti, superando i 2.914 di Asus e collocandosi al primo posto nelle diverse categorie. Il processore Haswell integra anche il nuovo core grafico Intel HD Graphics 4600. Quest’ultimo opera bene, anche perché la media di 33 fps ottenuta con Stalker regolato su dettagli medi dimostra come questo sia l’unico portatile del gruppo adatto ai giochi tra quelli con scheda grafica integrata Intel.
Il Toshiba ha 8 Gb di Ram e un disco rigido da 1 Tb. L’autonomia della batteria è stata solo di quattro ore e 21 minuti, piazzandosi al secondo posto e superando abbondantemente le poco più di tre ore dell’Asus X75VC. Il pannello LED non touch è di buona qualità, soprattutto grazie alla sua luminosità di 267 cd/m2, la più alta tra quella dei modelli in prova. La sua copertura della gamma colore sRGB e dell’82 per cento, non tra le migliori.

Conclusioni:
Il processore Haswell del Satellite C75 permette al portatile di ottenere degli ottimi valori nei benchmark, e l’autonomia della batteria è migliore di quella dell’Asus. Se vi serve un portatile che sostituisca un desktop senza spendere troppo, potete prenderelo in considerazione.
€ 790

toshiba.it




Bene cari i miei lettori, spero sia stata cosa gradita.
Vi do appuntamento alla prossima...
Ciao belli!!
Dani




domenica 9 marzo 2014

Addio a XP: è l’ora dell’aggiornamento


Sera lettori miei.
Volevo, senza dilungarmi oltre, mettervi al corrente di ciò.

Il supporto per Windows XP si conclude nel mese di aprile 2014, quindi è giunto il momento di fare l’aggiornamento del sistema operativo.
Quindi vi presento le varie opzioni a disposizione dal mio semplice punto di vista.




Dopo quasi 13 anni, Microsoft porterà a termine il suo supporto per Windows XP nel mese di aprile 2014. Questo significa che gli utenti più affezionati al vecchio e, diciamolo, glorioso XP devono prendere una grande decisione. Infatti, anche se siete ancora soddisfatti di XP, senza il supporto non ci saranno più aggiornamenti di sicurezza, e ciò significa che il vostro PC sarà vulnerabile nei confronti di malware e virus che sfruttano exploit senza patch.
Certo, potreste disconnetterlo dalla Rete, ma un PC non connesso oggi non ha alcun senso. Passare a un nuovo sistema operativo può essere una prospettiva scoraggiante.
Devo assolutamente acquistare una copia di Windows 8 e installarlo sull’hardware esistente?
O passare a Windows 7 sarebbe meno scioccante? Ma è ancora possibile comprarlo?
Sarebbe meglio mettere mano al portafogli e acquistare un nuovo PC con sistema operativo preinstallato?
Queste sono le domande ultime, alle quali voglio rispondervi per aiutarvi.


Acquistare un nuovo PC

L’acquisto di un nuovo PC oggi significa passare a Windows 8? Non necessariamente.
Anche se tutti i grandi produttori hanno subito la pressione di Microsoft ad acquistare stock di Windows 8, alcune aziende stanno ancora facendo uso dei “diritti di downgrade” che permettono loro di offrire Windows 7 preinstallato.
Soprattutto nel settore dei portatili destinati all’ambito aziendale, ad esempio nei listini di Lenovo, Samsung e HP, è ancora possibile trovare numerosi modelli di notebook equipaggiati con Windows 7 Professional. Questa possibilità andrà gradualmente a scomparire e non la troverete su tutti i modelli di computer portatili, ma se avete il tempo e la pazienza di fare un po’ di ricerche in Rete e siete sufficientemente flessibili nella scelta di marca e modello, potrete ancora trovare delle buone soluzioni.

























La situazione è molto più semplice quando si tratta di PC desktop. Si può ancora andare da rivenditori indipendenti per acquistare PC assemblati che eseguono Windows 7, almeno fino ad esaurimento scorte. Anche su Amazon è ancora possibile acquistare il DVD di Windows 7. La maggior parte dei rivenditori online offre la versione OEM, in sostanza Windows 7 senza il supporto tecnico. Tenete presente che questa scelta non è più economica rispetto all’acquisto di Windows 8.
Su BOW, al momento la versione Windows 7 Home Premium SP1 era venduta a 96,69 euro, la versione Ultimate a 32 bit a 176,99. Fate attenzione ad acquistare la versione corretta (32 o 64 bit) anche se, considerando che stiamo parlando di un PC su cui girava Windows XP, con molta probabilità stiamo parlando della versione a 32 bit.
Naturalmente, c’è sempre eBay, dove non mancano certo PC, computer portatili e dischi d’installazione per tutti i gusti.


Aggiornamento

L’aggiornamento da XP a Windows 7 cancellerà qualsiasi file e applicazione, perciò, se necessario, seguite le indicazioni per trasferire i file su un hard disk esterno attraverso Windows Easy Transfer (tinyurl.com/y2o5wkr).
Una volta installato il sistema, sarà sufficiente cliccare due volte su ‘Windows Easy Transfer Items from old computer’ per ripristinare i dati.
A questo punto potrete acquistare nuove applicazioni, ma se non intendete abbandonare i vecchi programmi non supportati da Windows 7, utilizzate Windows XP Mode, disponibile per le versioni Ultimate e Professional: un sistema XP completamente funzionante e installabile dentro Windows 7 che permette di usare software altrimenti incompatibili. Per scaricarlo visitate tinyurl.com/yapvreg, ma avrete bisogno del supporto d’installazione e del codice di attivazione originali del vostro XP. Se invece preferite il passaggio a Windows 8, l’operazione è nettamente più semplice: è possibile installarlo su XP con SP3 e, pur perdendo le applicazioni, potrete conservare i file personali. Non sarà necessario il CD d’installazione, basterà lanciare Windows 8 Upgrade Assistant (tinyurl.com/purpjy5) per sapere se il sistema può essere aggiornato; in caso positivo, vedrete comparire le opzioni di pagament o e download (la versione standard si aggira intorno ai 120 €).


Supporto

L’imminente fine del supporto per Windows XP mostra come ogni sistema operativo abbia una data di scadenza. Anche il supporto ufficiale per Windows 7, relativamente a garanzia e ad assistenza tecnica gratuita, terminerà alla fine di gennaio 2015, mentre gli aggiornamenti fondamentali gratuiti della sicurezza e gli strumenti per il business continueranno almeno fino al 2020. Informazione utile, ma non fondamentale nella decisione di rimanere fedeli a Windows 7.


Windows 7 o Windows 8?

Finora abbiamo analizzato il lato pratico dell’aggiornamento, ma esistono differenze nel modo di operare dei due sistemi? Le numerose voci e notizie su Windows 8 fanno pensare a un passo falso da parte di Microsoft e un primo utilizzo dell’interfaccia provvista di tessere può disorientare, ma non per questo è necessario escluderne (senza alcun sarcasmo) le attrattive. Windows 8 è un ottimo sistema operativo e con il recente aggiornamento Windows 8.1 molti dei difetti più problematici sono scomparsi, trasformandolo in un Os gradevole e moderno. Tra le modifiche un diverso utilizzo delle app, che ora è possibile raggruppare fino a quattro, con un quarto di schermo destinato a ognuna per sfruttare al meglio i monitor più ampi.
Anche lo Store ha subito un restyling che rende più agevole l’individuazione delle app e più potente la ricerca sul sistema, effettuata online, tra le email e sugli hard disk. Windows 8.1 costituisce un miglioramento concreto a quello che inizialmente è apparso come un prodotto di lancio poco rifinito. Non che la gamma di app disponibili si avvicini ad Apple, ma è in lenta e costante crescita, con un apice attuale di 25000. Quelle fornite sono per lo più buone, in particolare la nuova e aggiornata app Mail, mentre Facebook, Skype e altre sono disponibili in full-screen. Inoltre, è presente una scelta discreta, seppur limitata, di giochi Xbox Live, come il noto Asphalt 7 e Rayman Jungle Run, che utilizzando un dispositivo adatto (ovvero, portatile dotato di touchscreen) risultano divertenti, oltre che disponibili solo su Windows 8, ma senza dover utilizzare l’interfaccia a tessere: troverete il solito, vecchio desktop stile XP. Certo è che, se non intendete acquistare un nuovo PC, un’interfaccia concepita per l’utilizzo del touchscreen può apparire inadatta. Fortunatamente, è possibile utilizzare Windows 8.1 nella versione desktop meno stravagante, rendendo meno doloroso il passaggio: cliccate con il tasto destro sulla barra delle applicazioni, scegliete Proprietà e, selezionando Navigazione, vedrete l’opzione che consente di avviare il PC in modalità desktop.
Una delle differenze principali è la sostituzione del menu Start con la relativa schermata, che non risulta scomoda una volta fatta l’abitudine. Se tuttavia non ne foste convinti, numerose utility gratuite, come l’eccellente Pokki (pokki.com), permettono di ripristinare un più consono menu Start, provvisto delle caratteristiche classiche con l’aggiunta di funzioni moderne, come la ricerca sul sistema, la memorizzazione delle app preferite e l’accesso diretto alle sezioni del Pannello di controllo, mentre è probabile che preferiate disabilitare i fastidiosi giochi e app suggeriti. È inoltre possibile spegnere il PC in modo tradizionale, a fronte delle nuove opzioni di spegnimento fornite da Windows 8.1 cliccando con il tasto destro sul bottone Start. Altri metodi includono Start8 (tinyurl.com/6tkkmgy) e Classic Shell (classicshell.net), entrambe concepite per ripristinare il controllo deliberatamente rimosso da Microsoft. Utilizzando i programmi di default per la riproduzione dei video, l’apertura dei PDF e la visualizzazione delle pagine web, potreste incappare nella Modern UI, ma con poche e semplici modifiche sarete in grado di sopravvivere nel vecchio ambiente Windows e di utilizzare Windows 8 come Windows 7.
In questo caso, una versione vale l’altra? Sì e no. Acquistando un nuovo PC provvisto di touchscreen sarebbe assurdo rimanere fedeli all’ambiente non tattile di Windows 7, ma in altre situazioni la scelta è individuale. È poco probabile che le principali applicazioni desktop del prossimo futuro non supportino Windows 7, tanto più che molti giocatori rivendicherebbero una maggiore fluidità dei loro titoli preferiti sul vecchio sistema, per non parlare della reazione negativa di molti sviluppatori esperti di fronte all’approccio più restrittivo di Windows 8 sulle vendite.
Windows 8 è maggiormente veloce, sicuro e in grado di evitare i crash rispetto a Windows 7, tre altre buone ragioni per preferirlo, ma se doveste decidere diversamente, Windows 7 rimane un ottimo sistema: non dovrete impazzire dietro alla sostituzione di Start o rischiare di ritrovarvi con un’interfaccia diversa cliccando il bottone sbagliato. Sta a voi decidere,non esistono scelte più o meno corrette.

E con questo pe stasera chiudo amici miei, sperando di avervi dato una mano nel vederci più chiaro.
Alla prossima
Ciao da Dani!!


The Pirate Bay forever?


'Giorno gente!!
Questo non è altro che un comunicato che sinceamente mi ha fatto saltare dalla sedia....ma di gioia!!!










La baia è ancora lì e si appresta a sconfiggere definitivamente i nemici di sempre (le Major).

Correva l’anno 2009 quando si concludeva con pesanti condanne il processo a The Pirate Bay (ricordate?), il più famoso sito tracker di file torrent. Nel corso degli anni se n’è sentito parlare sempre meno, mentre le major hanno inferto
colpi mortali ad altri siti analoghi. The Pirate Bay però non ha mai chiuso e anzi, tra un cambio di dominio e l’altro per aggirare i vari filtri a livello ISP, non solo è vivo e vegeto ma risulta essere ancora al primo posto tra i siti d’indicizzazione dei file torrent! Questo grazie alla fiducia degli utenti che hanno continuato a caricare sul sito i torrent relativi a materiale multimediale, tanto che a fine Dicembre gli upload risultavano essere oltre 50.000, di cui più della metà relativi ai video. Ma i progetti di The Pirate Bay vanno ancora oltre, e per non dover più lottare con i continui oscuramenti di questo o quel tribunale in giro per il mondo pare stia sviluppando una tecnologia che dovrebbe portarlo all’immortalità digitale. Secondo quanto
riportato da TorrentFreak, uno dei più autorevoli blog dedicati al file sharing, i pirati starebbero progettando un particolare browser in grado di condividere i dati indicizzati del sito come pacchetti scaricabili via P2P, e quindi riprodotti
localmente; si tratterebbe in sostanza di scomporre e distribuire, tramite peertopeer, l’intero sito di The Pirate Bay su milioni di computer sparsi in tutto il
mondo, rendendo di fatto impossibile impedirne l’accesso. Il progetto è ancora in fase di studio e nel frattempo, i fan della Baia dovranno ancora sudare le sette camicie, ma senza arrendersi, per scaricare i loro film preferiti. Sempre secondo TorrentFreak ad aggiudicarsi la palma di film più scaricato nel 2013 è stato Lo Hobbit con oltre 8 milioni di download.

Non reputandomi un ipocrita (parlo di me stesso), non posso fare altrimenti che rallegrarmi e sperare.
Che io abbia "tendenze" discutibili in questo genere di cose si sa e tanti, leggendo i miei post se ne saranno accorti certamente.
Ma io, voi, noi, siamo tutti liberi nelle proprie scelte e pensieri e questo nessuno ce lo toglierà mai...anche per  questo che vi riporto il mio slogan personale che volendo lo trovate anche sotto il mio profilo in basso.

The attack at the power of people that keeps the life of others in a hand, is an ideal, a choice, an engagement for a lifetime.
From a great power, derive great responsability...
Remember, we are free...