mercoledì 15 ottobre 2014

Il nuovo sovrano dei processori per desktop


Sera ragazzi!!!
Eccomi di nuovo tra voi per illuminarvi su una nuova concezione di processore multi core:

  • otto core, sedici thread, memoria Ddr4 e molto altro ancora.

Da fine agosto è disponibile la nuova piattaforma Intel di classe Extreme. A più di un anno di distanza dal debutto dell’architettura Haswell nei processori desktop di fascia media e alta, finalmente è arrivato il momento del rinnovo anche per il segmento enthusiast.





L’offerta per gli utenti più esigenti e alla ricerca del massimo delle prestazioni è stata rimodulata, almeno per il momento, su tre diverse soluzioni basate sull’architettura Haswell-E con novità tecnologiche che hanno imposto uno stacco netto con il passato per quanto riguarda il socket, la memoria e il chipset di sistema. Le piattaforme enthusiast hanno un ciclo di vita più lungo di quelle desktop sia per garantire l’elevata spesa di acquisto, sia perché offrono un livello di prestazioni tale da richiedere che la generazione successiva faccia leva su tecnologie sensibilmente più evolute per poter fornire un incremento di prestazioni significativo e sufficiente a giustificare l’aggiornamento.
È il caso del nuovo processore Intel Core i7 5960X e della piattaforma Intel X99 che vanno a sostituire il Core i7 4960X e le schede madri basate su chipset Intel X79. Come avrete modo di approfondire nel corso della nostra analisi le due soluzioni non sono compatibili tra loro e la transizione alla nuova piattaforma richiede la sostituzione dei componenti chiave del sistema.



L'architettura

Prima di affrontare l’analisi dell’architettura Haswell-E partiamo da alcune caratteristiche costruttive del die: questo
occupa una superficie di quasi 356 millimetri quadrati (17, 6 mm x 20,2 mm) e racchiude al suo interno circa 2,6 miliardi di transistor prodotti con tecnologia Intel tri-gate a 22 nanometri.
Si tratta di un incremento sostanziale rispetto al suo predecessore Ivy Bridge-E, il cui die occupa una superficie di 256 millimetri quadrati e racchiude circa 1,86 miliardi di transistor. La differenza principale di questi dati è dovuta al fatto che Ivy Bridge è realizzato con un die con massimo sei core, due in meno di quelli disponibili sul silicio di classe Haswell-E. Il package ha una impronta pari a quella dei precedenti modelli Sandy Bridge-E o Ivy Bridge-E, ma impiega una versione modificata del socket che è stato denominato Lga-2011-V3; il numero dei contatti è invariato, ma a seguito di una differente mappatura degli stessi che rende i nuovi processori incompatibili con le precedenti schede madri – e viceversa – sono state modificate le chiavi di allineamento del package con il socket. 
Haswell-E ripropone un’architettura organizzata a livello logico in modo molto simile a quella di Ivy Bridge-E e Sandy Bridge-E: la struttura denominata Core – ovvero gli elementi di elaborazione veri e propri – è costituita da 6 o 8 core ciascuno dei quali dotato di cache di primo (L1) e secondo (L2) livello dedicate; le unità di calcolo sono quindi disposte attorno a una cache di terzo (L3) livello di tipo condiviso e ampia 15 Mbyte nel caso dei modelli a sei core e di 20 MByte per il top di gamma Core i7 5960X dotato di otto core. Tutti i modelli sono dotati di tecnologia Hyper-Threading che permette a ogni singolo core di gestire due thread in simultanea: il Core i7 5960X opera quindi come un processore a 16 core, mentre il modello Core i7 5930K e Core i7 5820K lavorano come unità a 12 core. La presenza di una cache condivisa – il rapporto è di 2,5 Mbyte a core – permette a questi processori di raggiungere ottime prestazioni con applicazioni capaci di scalare il numero di thread in base alla potenza di calcolo disponibile, anche operando a una frequenza inferiore a quella raggiunta da processori con un numero inferiore di core.
La sezione Uncore integra l’elettronica per la gestione energetica e del Turbo, il controller per il canale Dmi 2.0 (Direct Media Interface) di comunicazione con il chipset Intel X99 e il controller Pci Express. L’altro componente presente sul die è il controller di memoria e in questo caso si tratta di un elemento completamente nuovo. È stata abbandonata la tecnologia Ddr3 a favore di quella Ddr4, mentre è rimasta invariata la struttura a quattro canali indipendenti che garantisce una banda di trasmissione dati massima teorica estremamente elevata.
Il controller Pci Express 3.0 integrato nel silicio impiegato per i Core i7 5960X e 5930K offre 40 linee dirette che possono essere configurate secondo diversi schemi.
Questi interessano in modo particolare gli utenti che installano più di una scheda grafica, perché sono componenti progettati per sfruttare la banda delle connessione Pci Express di tipo X16.
Con 40 linee a disposizione è possibile utilizzare una scheda con connessione in modalità X16, due schede con connessione dello stesso tipo, oppure tre o quattro schede con connessione X8, avendo sempre 8 linee Pci Express residue per altre periferiche integrate o su slot di espansione (a patto di avere abbastanza connettori sulla scheda
madre e spazio nel telaio).




Bene cari signori, con questo è tutto...per ora....quindi alla prossima!!!
Ciao a tutti da Dani!!


martedì 26 agosto 2014

Intel Core i7-4820K 3,7 GHz (Ivy Bridge E) Socket 2011 - boxed


Buooooon giorno a tutti!!!
Oggi rapidissima occhiata alle specifiche di un processore Intel con Socket 2011, ultima generazone.
Stiamo parlando del:


  • Intel Core i7-4820K 3,7 GHz (Ivy Bridge E) Socket 2011 - boxed






















Potente processore Intel con 4 core, 3.7 GHz, 10MB L3 cache


Dati Tecnici:

Modello: Intel Core i7-4820K Ivy Bridge E
Processo produttivo: 22 nm
Core: 4 / 8 (fisico / logico)
Frequenza Operativa: 3,7 GHz 
Frequenza Turbo: 3,9 GHz
Cache: Level 3: 10 MB
Controller Memorie: Interno Canali: 4
Standard memorie: DDR3
TDP: 130 Watt
Socket: LGA 2011
Dissipatore Opzionale
Caratteristiche:
4 core + SMT (Hyper-Threading) moltiplicatore sbloccato (ottimo per OC) Cache L3 10 MB Interfaccia Quad-Channel







giovedì 21 agosto 2014

Questa e-mail si autodistruggerà!


Giorno a tutti!!
Come vi avevo promesso pochi giorni fa, a rieccomi qui!!!
Questa volta con una cosina interessante che a qualcuno di voi potrebbe tornare utlile...parola mia!
Voglio farvi vedere i messaggi di posta che si cancellano da soli dopo che il destinatario effettua la lettura.





Quante volte abbiamo pensato di mandare una bella e-mail piena di insulti al capo che ci ha fatto imbestialire, al collega antipatico o al partner che si è comportato male? Poi, però, non lo abbiamo fatto, pensando alle possibili conseguenze...
Possiamo però vestire i panni degli "agenti segreti" che si vedono nei e mandare una bella e-mail che si autodistrugge! Sii proprio come "Mission impossible"!!
Per farlo, possiamo sfruttare il servizio on-line Quick Forget. Dopo aver scritto il testo della missiva, decidiamo i parametri per la cancellazione, che possono essere i l tempo, oppure un determinato numero di volte che la stessa viene letta. Se usata con attenzione, questa e-mail a sorpresa può regalarci grandi soddisfazioni!


Ora andiamo più nel particolare con una semplice e veloce procedura:

  • Prepariamo il messaggio
Colleghiamoci all'indirizzo https://quickforget.com e digitiamo il testo dell'e-mail nel campo "The secret is". Il servizio non offre un editor di testo e quindi non è possibile applicare alcuna formattazione, che comunque avrebbe poco senso visto che l'e-mail si autodistruggerà.

  • Impostiamo il timer
Uno dei parametri utilizzabili per la distruzione dell'e-mail è il tempo, trascorso il quale la missiva "scomparirà". Inseriamo il dato nel campo compreso tra views ore hour. Per i sottomultipli dell'ora, scriviamo un numero opportuno preceduto dal punto (.30 per la mezz'ora).

  • Quante visite hai?

L'altro parametro utilizzabile, per essere certi che l'e-mail venga letta, è il numero di visite, da indicare nella casella "Forget it after". Se scriviamo 1, subito dopo una prima lettura l'e-mail viene eliminata. Aumentiamo il numero se vogliamo che il destinatario la rilegga.

  • Pronti per l'invio
Dopo aver impostato il timer per l'autodistruzione, possiamo procedere con l'invio della missiva. Per farlo, clicchiamo su "Save my secret" e procediamo nel losco affare che stiamo organizzando. Verremo reindirizzati su una nuova pagina che riporta le istruzioni per l'invio.

  • Seguiamo le istruzioni
Copiamo il link indicato nella pagina e incolliamolo in un nuovo messaggio di posta elettronica. Oppure, in alternativa, clicchiamo sul
pulsante email "this link". Verrà automaticamente caricato il clìent di posta predefinito. Compiliamo normalmente i campi del messaggio e inviamolo.

  • Inizia il conto alla rovescia
Il destinatario riceverà un'e-mail con il link del passo precedente. Incollandolo nel browser aprirà la pagina Web su cui leggere il messaggio. Trascorso il tempo stabilito o il numero di visite impostato, si troverà davanti il laconico messaggio "Sorry, i have forgot this secret!"